Der eine Sommer im Leben, der alles verändert: Es ist heiß auf Pantelleria, flirrend heiß, und der letzte Sturm hat die Quallen in die Bucht getrieben, wo Tina sie jetzt eine nach der anderen aus dem Wasser fischt und auf den Beton wirft. Es ist der erste Sommer ohne den Vater. Die Mutter ist nach der Trennung mit ihren beiden Töchtern alleine auf die Insel gefahren. Zwischen Rosmarin und Kapernblüten, salziger Haut und sonnenverbrannten Gesichtern, glitzerndem Wasser und felsigen Buchten erleben Tina und ihre Schwester die Fatalität des Erwachsenseins. Alessio Torino erzählt auf einzigartige Weise von dem schmerzlichen Moment der Gewissheit, in dem wir erkennen, dass nichts mehr so sein wird wie zuvor. Ein Roman über die Kraft des Verstehens und die Melancholie des Verlusts.
Alessio Torino Livres



Durante l’estate, in un paese dell'Appennino, tre ragazzi progettano la loro grande impresa. Vogliono costruirsi una zattera e con questa solcare il fiume che scorre non lontano dalle loro case, nascosto tra i muschi e i fusti secolari. Ma il fiume è interrotto da una diga artificiale, e per i boschi si aggirano strani ceffi. E lo stesso «tranquillo» paesino in cui i ragazzi stanno crescendo nasconde più tensioni e più misteri di quanto abbiano mai sospettato. Le cose si complicano quando ai tre si aggiunge un quarto amico, Tetano. Per lui, a cui è stata nascosta la morte del padre con un’enorme bugia collettiva, la costruzione della zattera prende un significato che va molto oltre il semplice gioco estivo. Trascinati da Tetano, i protagonisti del romanzo s’immergeranno tra i segreti dei boschi e quelli del paese. La discesa del fiume coinciderà con la perdita dell’innocenza, lasciando sui ragazzi dei segni che alcuni di loro si porteranno addosso per tutta la vita.
Al centro del mondo
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Damiano Bacciardi vive con Nonna Adele, il nonno chiuso in un antico silenzio e Zio Vince, detto il Gorilla, a Villa la Croce, che nel borgo poco distante è stata ribattezzata “Villa dei Matti”, lungo uno stradone che si muove nel cuore delle colline marchigiane. Il miele dei Bacciardi, “la manna”, è celebre perché fa ingravidare le donne, così come è leggenda la quercia a cui si è impiccato il padre di Damiano e che è tornata a far foglie dopo dieci anni. Damiano è un ragazzo scosso da accessi violenti di malessere e segnato da una vitale ansietà: sente la natura, sente il volo delle rondini, il brusio delle api, il rotolio delle stagioni, e sa riconoscere la presenza del Demonio e il male degli uomini. Zio Vince trama per vendere la proprietà a gente che viene da lontano e Damiano se li immagina tutti con la faccia demonica di Trump che ha visto in televisione.Damiano sa di dover difendere Villa la Croce, di dover difendere la memoria della sua sgangherata famiglia e la bellezza talora limpida, talora mostruosa e selvatica, della natura in cui è cresciuto accompagnato da incubi, deliri e ventate di struggente dolcezza. Nonna Adele muore e la prospettiva di vendere si fa sempre più concreta: a quel punto Damiano obbedisce a un impulso sempre più convinto e quando, ultimi, arrivano “gli olandesi” e provano a farla da padroni, un disegno di riscatto si incide come la ramaglia di un albero, potente e severo, nella sua coscienza.Alfiere del bene, vedetta del male, ultimo di una grande dinastia di “idioti” e fuor di squadra, ignaro fratello di Greta Thunberg, Damiano Bacciardi ha le sue radici in un orizzonte letterario che va da Paolo Volponi e Federigo Tozzi all’America di Faulkner e McCarthy. Lo vediamo combattere una battaglia che dilata uno spicchio di provincia in un’allegoria del mondo, così minacciato, così offeso e purtuttavia così determinato a resistere.