Tammy Cham-Tov écrit avec une sensibilité aiguë pour les relations complexes et la recherche d'identité, en particulier chez les jeunes. Ses œuvres explorent les thèmes de la vulnérabilité, de l'amitié et de la transition vers l'âge adulte. À travers des récits captivants et des personnages forts, Cham-Tov examine comment les individus développent leur confiance en soi et trouvent leur place dans le monde. Son approche est à la fois délicate et perspicace, offrant aux lecteurs un aperçu profond de la vie intérieure de ses personnages.
The Gripping Story of an Orphan in Janusz Korczak's Orphanage. A Historical Novel
188pages
7 heures de lecture
The protagonist reflects on their extraordinary speed, which allowed them to win races, evade danger, and steal. While they take pride in their running abilities, they struggle with the shame of theft and the stigma of being labeled a thief, particularly the son of one. This internal conflict highlights the tension between their talents and the moral implications of their actions, setting the stage for a deeper exploration of identity and redemption.
"Olanda, 1943. Al riparo da occhi indiscreti, Lieneke legge e rilegge la lettera dello zio Jaap, fino a impararla a memoria, prima che venga distrutta, come le precedenti, affinché non cada nelle mani sbagliate. Nessuno deve sapere che Jaap in realtà non è suo zio, ma suo padre. E che lei non si chiama Lieneke, bensì Jacqueline: un nome che ormai appartiene al passato, a una vita precedente in cui poteva andare a scuola con le amiche di sempre, passeggiare nel parco e correre in bicicletta. Senza una stella gialla appuntata sul petto. Tutto è cominciato con il "gioco dei nomi", quando la mamma ha spiegato a lei e alla sorellina più grande che tutti i membri della famiglia non si sarebbero più chiamati come prima. C'erano anche altre regole da rispettare: fuggire da Utrecht, separarsi e nascondersi. E non dire a nessuno di essere ebrei. Da quel giorno, la sopravvivenza della famiglia dipende dall'aiuto della resistenza olandese. Lieneke, che ha dieci anni, vive in un villaggio con un certo dottor Kohly e sua moglie, che fingono di essere i suoi zii. Le piace aiutare il dottore a preparare le medicine nel retro della farmacia, il cui odore le ricorda quello del laboratorio dove, prima dell'entrata in vigore delle leggi razziali, lavorava il suo papà. Lui, scienziato dal cuore d'artista, riversa ora il suo talento sui biglietti che manda a Lieneke, con quei disegni colorati e buffi che tengono accesa la speranza di una vita normale. Sarà proprio quella corrispondenza segreta ad aiutare la bambina a sopportare la fame e la paura, il freddo e la lontananza dai suoi cari. E a farle mormorare con convinzione ogni sera, prima di addormentarsi: "Ci vediamo a casa, subito dopo la guerra"."--Book flap
Una novela basada en la historia real de una niña judía durante la ocupación nazi. La novela narra la historia de la correspondencia secreta entre Lieneke y su padre, escondidos en la Holanda ocupada por los nazis. Lieneke va saltando de un hogar a otro, cambiando su nombre en cada nueva casa, hasta que encuentra refugio en casa del médico de un pequeño pueblo y aprende a convivir con su nueva familia, escondiendo su verdadera identidad de todos: vecinos, compañeros, otros judíos escondidos y, por supuesto, soldados alemanes. Espera ansiosamente las cartas que le manda su padre y que le dan esperanzas de ser salvados pronto y poder volver a casa. A partir del presente, Lieneke recuerda sus experiencias pasadas. En la edición aparecen intercaladas reproducciones de las cartas ilustradas que le envió su padre. Cuando Lieneke no recibe más cartas, vive en presente la trágica espera del fin de la guerra y el triste desenlace de la liberación, cargado de secuelas dolorosas. El final es un canto a la vida.El libro está basado en la historia real de Nili Goren. La autora ha escrito el libro junto a la protagonista de la historia. El libro reproduce los originales de las cartas que su padre le mandó a través de la Resistencia durante la segunda guerra mundial. Al final del libro se ha incorporado un álbum fotográfico familiar. Los originales de las cartas han sido donados al museo de Beit Lojamei Haguetaot, departamento de niños afectados por el Holocausto.