Carlo Sgorlon est un auteur profondément enraciné dans le paysage frioulan et ses riches traditions paysannes. Son œuvre, écrite en dialecte et en italien, explore le lien durable entre l'humanité et la terre. Les récits de Sgorlon sont souvent imprégnés du folklore et de la sagesse transmis de génération en génération, reflétant une profonde révérence pour son héritage. Il est une voix significative dans la littérature italienne, particulièrement pour son engagement à préserver et célébrer la culture régionale à travers son style littéraire distinctif.
Set against the backdrop of World War II, the novel explores the tragic encounter between the Friulans and a Cossack army seeking refuge in northeastern Italy. In the summer of 1944, the Cossacks, along with their families and belongings, arrive in Friuli after being promised a new homeland by the Germans in exchange for their support. However, the Germans ultimately abandon both the Cossacks and the native population, leading to devastating consequences. This poignant tale reveals the complexities of war and the human cost of betrayal.
Irrequieto e sognatore, Giuliano vorrebbe seguire le orme del nonno, emigrato dal Friuli fino in Danimarca. E nello stesso tempo vorrebbe vivere d'amore e d'avventura assieme a Flora. Ma c'è un unico luogo in tutto il mondo in cui Giuliano può trovare la pace e vivere in armonia con il mondo: Cretis, un piccolo villaggio nel cuore delle Alpi. Solo qui egli può conquistarsi il diritto di sedere sul grande, antico seggiolone di legno, come su un trono, per raccontare le sue fiabe meravigliose. Dall'adolescenza alla maturità, Carlo Sgorlon ripercorre la vita di Giuliano, sempre in bilico tra realtà e leggenda, tra la curiosità per il mondo e per il futuro e l'ansia di non perdere i valori del passato.
Francesco Falconara, siciliano di Mascali, dopo l'università decide di abbandonare l'isola. Avvilito dalla sua condizione di figlio bastardo del nobile Gregorio Dayala che non si decide a sposare sua madre Assuntina, emigra in Friuli. Sono gli anni sessanta, pieno boom economico, e Francesco, giovane attivo e intraprendente, corona, sposando Giuditta, figlia di costruttori, la sua ascesa sociale e il suo sogno: dare a tutti una casa, radere al suolo il vecchio, edificare il moderno. Ma il successo non è fatto per durare: tradito dai figli, messo sotto accusa dal mutato clima di Tangentopoli, Francesco Falconara deve affrontare il crollo di un mondo, il tramonto di un'utopia, le nuove regole di un nuovo corso della storia.
Jacopo d'Artegna è un musicista geniale che prova sulla propria pelle, attraverso una serie di avventure felici e infelici, tutte le combinazioni che derivano dal rapporto tra pensiero, musica ed eros. Nella sua vita fortuna e sfortuna si inseguono incessantemente, come se una presenza demoniaca combattesse con una benefica forza riparatrice. Jacopo sperimenta la musica in mille forme, da quelle folkloriche a quelle attuali, dal rock alla grande sinfonia. Il suo desiderio è di rimanere sempre vicino alle origini popolari della musica, rinunciando a ogni intellettualismo, e rinunciando addirittura alla propria identità d'artista. Per questo fa circolare come anonime le sue creazioni. In realtà è la musica che lo incalza e lo circonda, esattamente come l'aria che respira. E la musica è in effetti aria, aria che vibra, incarnandosi però nel corpo di alcune straordinarie figure femminili. Sgorlon ha così riscritto, a modo suo, ambientandolo nei suoi luoghi, un nuovo Doctor Faustus , nel quale la musica è lo strumento di una nuova e antichissima conoscenza che passa insieme per i sensi e per la mente, ricomponendo l'unità del tormentato uomo moderno.