Aforismi in forma di diario
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Una raccolta degli articoli comparsi su «la Repubblica» dal 1990 in poi, molti dei quali veri e propri «scoop» con notizie, curiosità e storie sorprendenti uscite in Germania dopo la fine della «rimozione» e sino ad allora ignorate dal pubblico italiano. Dall'infanzia e dalle curiose, intriganti vicende che portarono Hitler al potere, agli attentati, alle vendette e al suicidio finale. Le folli idee e le «gesta» di Göring, Goebbels, Eichmann. Le donne che amavano pazzamente il Führer, Schmitt, i Krupp, la regista Leni Riefenstahl, i detrattori più celebri, tra cui Thomas Mann, Hannah Arendt, Joseph Roth. E ancora le vittime, dagli omosessuali rinchiusi a Sachsenhausen a Primo Levi, a Walter Benjamin e ai suoi familiari. Infine il dibattito sul nazismo, da Syberberg a Ernst Nolte.
Una rievocazione documentata e narrata del leggendario Kabarett tedesco, dagli inizi gloriosi dell’era guglielmina agli anni “d’oro” Venti e Trenta, fino alla miracolosa rinascita nel secondo dopoguerra. Un’analisi della sorprendente capacità di autocritica e dell’ironia sibillina dei tedeschi che costituirono l’anima di questa forma di spettacolo, i cui testi, spesso irriverenti e provocatori, passarono più volte sotto la mannaia della censura. E i loro autori, tra cui basti citare Bertolt Brecht, Frank Wedekind, Kurt Tucholsky, Erich Kästner ed Erika Mann, affrontarono coraggiosamente i più spinosi problemi della vita sociale e politica della prima metà del Novecento, inclusi quelli del militarismo prussiano, della rigida censura imposta dall’impero, del nazismo, della colpa collettiva del popolo tedesco, della denazificazione, dell’ipocrisia delle istituzioni sotto Adenauer e Brandt.Un’accurata ricostruzione storico-culturale, arricchita di numerose immagini dell’epoca e in cui vengono proposte anche le canzoni satiriche, qui tradotte per la prima volta in italiano.
A chi non succede di passare un periodo di tempo senza far niente e di sentirsi poi in colpa, o depresso, per ceduto alle lusinghe dell'ozio? Considerato "padre dei vizi" in una società il cui motto è - come osservava Hesse già alla fine del 19° secolo - "di più e più in fretta possibile", l'ozio trova in questa raccolta di articoli, saggi e brani tratti dall'opera narrativa dello scrittore tedesco la sua definitiva riabilitazione. Considerato come una tappa necessaria nella ricerca della "via interiore", l'ozio si configura qui come "la protesta dell'anima e del cuore" contro una società che schiaccia l'individuo, l'arma da usare contro i falsi valori di una mentalità borghese tesa al profitto. Questa è la lezione che Herman Hesse dà ai suoi lettori attingendo al magico mondo dell'Oriente.
Luisa Baccara, pianista di notevole talento, fu a lungo amante e amica di Gabriele d'Annunzio: gli rimase accanto dal 1919 (l'anno dell'impresa di Fiume) alla morte, nel 1938. Fu un rapporto strano, e per molti aspetti sorprendente: molto spesso fu la Baccara a fare da tramite tra il poeta e le sue numerose amanti; ma soprattutto con lei d'Annunzio rinunciava ai toni enfaticamente lirici che riservava normalmente alle sue amicizie femminili. Il volume raccoglie le lettere scritte dal Vate alla donna.