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Ascanio Celestini

    Ascanio Celestini
    Terre senza promesse. Storie di rifugiati in Italia
    Io cammino in fila indiana
    Pro patria
    La pecora nera. Il Diario
    Lotta di classe
    Schwarzes Schaf
    • Ins Irrenhaus kann man zufällig oder aus Versehen geraten. Ist einer schon verrückt, nur weil er mitten in der Sommersonne, wenn alle fröhlich sind, plötzlich in düstere Stimmung fällt? Wenn einer Angst hat im Dunkeln, manchmal auch am Tag? Was ist normal? Auf welch’ dünnem Seil geht unsere Vernunft spazieren? – Nicola, der hier sein Leben erzählt, hat fünfunddreißig Jahre im Irrenhaus verbracht, da erlebt man einiges. Früher brachte seine Oma ihn in die Schule und der Lehrerin ein frisches Ei aus dem Hühnerstall. Nicola saß in der letzten Bank und war in der Klasse das schwarze Schaf. Später bringt die Oma ihn zu den Verrückten, aber einmal auch ans Meer … Man liest, was Nicola berichtet, über sich selbst und das Leben der anderen Insassen – zunächst mit dem Wohlwollen dessen, der vermutet, er sei kein schwarzes Schaf. Dann verschwindet diese Sicherheit. Wer ist nun verrückt, die Bewohner des Irrenhauses oder die anderen, die draußen leben? Nicola in der Anstalt oder das Mädchen an der Supermarktkasse? Beide werden andauernd überwacht und tun immer dasselbe. Aber am Ende der Geschichte dürfen wir mit Nicola befreit durchatmen und – lachen.

      Schwarzes Schaf
    • «Io passo attraverso i muri. Attraverso le villette antiladro controllate dagli allarmi antizingaro, protette da inferriate antinegro con vernice antiruggine dove antipatici padroni antisemiti con crema antirughe fanno antipasti antiallergici in bunker antiatomici. Attraverso le banche videosorvegliate. Attraverso i muri delle caserme, dei manicomi, delle galere. E mi viene da ridere mentre una guardia prova a fermarmi, perché attraverso anche lei con la sua divisa. Lei che si girerà dicendo: - Brigadiere, che facciamo? Questa è stregoneria! E io le risponderò: - No, questa è lotta di classe».

      Lotta di classe
    • La pecora nera. Il Diario

      • 98pages
      • 4 heures de lecture

      Il DVD integrale dello spettacolo "La pecora nera", nel montaggio d'autore dello stesso Celestini. Uno spettacolo che è senz'altro uno dei più grandi successi teatrali di questi anni, e che continua a registrare il "tutto esaurito". Il teatro civile di Ascanio Celestini si confronta da sempre con la memoria dei manicomi. E "La pecora nera" è una drammaturgia costruita su un insieme di storie, pazientemente raccolte da Celestini, che escono dalla dimensione privata o meramente scientifica, e diventano immaginario collettivo: qualcosa che ci appartiene interamente. Il libro che accompagna il Dvd non è il testo autonomo già pubblicato da Einaudi, ma un taccuino in cui Celestini ha raccolto frammenti di diario, racconti inediti e una lunga testimonianza di Alessandro Pallotta, che è stato infermiere al manicomio Santa Maria della Pietà di Roma, uno tra i più grandi manicomi d'Europa

      La pecora nera. Il Diario
    • Pro patria

      • 128pages
      • 5 heures de lecture

      Il punto di partenza è la Repubblica Romana del 1849: un'avventura durata pochi mesi, capace di gettare i semi di quella che, cento anni dopo, sarebbe diventata la Costituzione italiana.Il protagonista è un detenuto dei giorni nostri. Nella solitudine della prigione, gli unici esseri umani con cui si rapporta sono un secondino detto «l'intoccabile» e un immigrato africano che dorme cinque minuti ogni ora. Ma il detenuto ha un piano: preparare un discorso usando i pochi libri che l'istituzione carceraria gli ha permesso di consultare.Le parole di Pisacane, Cattaneo, Mazzini e Mameli - credute innocue dai suoi carcerieri -, diverranno nelle sue mani il grimaldello col quale tentare di evadere, anche solo mentalmente. Perché quel Risorgimento era «storia di lotta armata e galera», e ci sono due tipi di terroristi: quelli che finiscono in prigione, e quelli che finiscono in Parlamento.«Quand'è che il furto di una mela diventa un reato? C'è un limite? C'entra con la qualità della mela? La statua della giustizia davanti al tribunale ha una bilancia in mano, ma entrambi i piatti sono vuoti. Non è una bilancia per pesare la frutta».Ascanio Celestini rilegge la storia dell'unità d'Italia in chiave anarchica e rivoluzionaria stando «in equilibrio sulla Storia come il gatto sul cornicione», e conduce il lettore in un viaggio vertiginoso dove i martiri e gli eroi non hanno neanche trent'anni, e pagano con la vita la capacità di sognare.

      Pro patria
    • Somalia, Eritrea, Etiopia: da questi Paesi proviene la maggior parte delle persone che oggi salpano dalla Libia per cercare asilo in Italia. Sono spesso volti senza nome che si susseguono nei servizi dei telegiornali, capaci di suscitare pietà ma soprattutto paura. Il Centro Astalli ha voluto dar voce a questi uomini e queste donne, persone normali costrette loro malgrado a vivere esperienze straordinarie, a lasciare la loro casa, il loro Paese, la loro famiglia per ricominciare da zero in una terra straniera. Dieci di loro hanno avuto la forza e il coraggio di confidarci la propria storia, i viaggi disperati, le minacce e le torture subite. Ci hanno raccontato com’era la loro vita prima della fuga e cosa hanno trovato qui in Italia. Ciascuna testimonianza è accompagnata dall'introduzione di uno scrittore italiano (Lerner, Camilleri, Bianchi, De Luca, Arslan, Bellu, Albanese, Lakhous, Mazzucco, Celestini) in una sorta di dialogo a distanza che diventa simbolo di scambio e arricchimento reciproco.

      Terre senza promesse. Storie di rifugiati in Italia